Pastore Svizzero Bianco: i nostri principi di allevamento
La passione, lo studio e la conoscenza hanno sempre guidato la nostra vita e anche nell’allevamento abbiamo cercato di seguire sempre questo percorso. Il benessere dei nostri cani sia dal punto di vista fisico che emozionale è il nostro primo obbiettivo, per questo anche nei confronti dei nostri cuccioli ci sentiamo molto responsabili, esserini che abbiamo scelto di far nascere pianificando l’accoppiamento dei genitori e quindi siamo noi, oltre la loro madre, che dobbiamo fornire loro i migliori strumenti per affrontare la loro vita futura. I nostri cuccioli fin dai primi giorni hanno sempre avuto la possibilità di socializzare con varie situazioni, ambienti, persone, animali, ma, proprio per la continua ricerca di fornire loro il meglio, da diverso tempo collaboriamo con un team di professionisti della comunicazione canina che ci hanno aperto un mondo, complesso ma meraviglioso. Loro sono Silvia e Nunzio di Dog’s Mind l’educazione dalla parte del cane | Facebook .
Con la loro supervisione applichiamo ai nostri cuccioli il percorso del “Senso Puppy” e dobbiamo dire che i risultati sono stati entusiasmanti! Cuccioli molto attivi, a proprio agio nelle più svariate situazioni, proprietari molto riconoscenti.
Lascio adesso alla lettura di un breve scritto di Silvia che in maniera semplice, ma con rigore scientifico racconta cos’è il “senso Puppy” !
SENSO PUPPY nota di Silvia Cicarè
“Senso puppy” o “biosensor” che dir si voglia …. Molte volte se ne sente parlare …. ma poche volte ci si chiede “perché farlo ?” Serve davvero sottoporre la mamma ad una serie di stimolazioni prenatali, poi i cuccioli a stimolazioni precoci e successivamente ad un sempre crescente arricchimento ambientale ?
Esistono in realtà dei test scientifici di William Greenough (Università dell’Illinois) che ha studiato proprio le differenze tra cuccioli correttamente allevati e normalmente stimolati ( quindi cuccioli con una buona genetica e ben selezionati, nati e cresciuti in ambiente sereno e stimolante ) e cuccioli stimolati precocemente.
“Greenough ha dimostrato che la stimolazione ambientale, da sola, è in grado di modificare la struttura cerebrale.
La corteccia cerebrale dei soggetti stimolati risulta più spessa, esiste una maggiore concentrazione di enzimi cerebrali (quelli legati alla trasmissione di informazioni da e verso il cervello) e soprattutto aumenta il numero delle cellule nervose e delle sinapsi cerebrali, ovvero dei collegamenti nervosi che permettono la trasmissione di informazioni.
I cani dotati di un maggior numero di cellule e di collegamenti cerebrali appaiono in grado di ottenere prestazioni migliori in un’ampia gamma di funzioni cerebrali: in poche parole, appaiono più intelligenti.
I risultati di Greenough, e di chi l’ha seguito su questa strada fino ad arrivare allo studio di programmi come il “Senso puppy”, sono difficilmente contestabili in quanto si riferiscono a cucciolate con lo stesso patrimonio genetico, metà delle quali è stata sottoposta al programma mentre l’altra metà viveva in modo “normale”, non in ambienti isolati e asettici ma con gli stimoli a cui vengono normalmente sottoposti tutti i cuccioli ben allevati e ben gestiti.”
A questo punto la domanda: perché un allevatore dovrebbe farlo ? Che giovamento ne trarrebbe la famiglia media che acquista il cucciolo per farne un compagno di vita non necessariamente frequentando campi di addestramento o discipline sportive?
Partendo dal presupposto che l’allevatore fa una selezione delle famiglie richiedenti che ritiene idonee ai suoi cuccioli si possono fare una serie di riflessioni
– l’allevatore serio non vorrebbe mai cedere i suoi cani come “nani da giardino” o viceversa come “peluches da divano” ma si presuppone ragionevolmente che scelga famiglie che coinvolgano il loro cucciolo nella vita sociale quotidiana e quindi , perché mai la famiglia dovrebbe non volere un cucciolo con un’intelligenza sviluppata in grado di adattarsi più velocemente ad ogni situazione e contesto proposto, alle novità, ai cambiamenti e a tutto ciò che la vita di un cane nella società moderna lo porta inevitabilmente ad affrontare ? Un esempio su tutti può essere il cucciolo che nasce in un contesto paradisiaco di campagna , che , se pur stimolato a dovere , andrà per la prima volta in vita sua a vivere in centro a Roma con la nuova famiglia …. Per quanto il buon lavoro dell’allevatore di stimolazione normale possa prepararlo ai rumori, alle macchine, etc , probabilmente quel cucciolo in città , ci andrà per la prima volta da solo, senza fratelli, senza la mamma e con persone che fino ad un’ ora prima erano per lui sconosciute … E allora perché non volere un cucciolo con più veloce capacità di adattamento e un maggiore problemsolving che lo porterà ad uscire prima dal cambiamento e con una maggiore tranquillità emotiva ?
– la famiglia che cerca un cucciolo poi, ragionevolmente racconta all’allevatore il suo stile di vita, le sue esigenze , la composizione stessa della famiglia, se ci sono altri cani presenti e tante altre cose e spesso la scelta più giusta è proprio farsi consigliare dall’allevatore il cucciolo fra tutti più adatto al contesto familiare… E allora perché non volere un cucciolo che ha alle spalle un enorme bagaglio grazie al quale manifesta da subito le sue doti caratteriali, la tempra , il temperamento, la sua inclinazione ad essere più o meno espansivo e collaborativo (o viceversa ovviamente) e molte altre qualità che permettono all’allevatore di compiere una scelta consapevole di un cucciolo il più vicino possibile allo stile di vita della futura famiglia ?
– e se la persona che richiede quel cucciolo di quella razza scegliessi un cucciolo per fare una qualche disciplina ? Magari non tutti i fratelli faranno un’attività cinofila, ma magari qualcuno si, perché mai allora non dare una marcia in più di partenza al cucciolo che male non fa ? E non sapendo quale sarà il cucciolo predestinato a questa vita , per i motivi visti sopra , perché non farlo a prescindere che male non fa ?
– chiedendo a bruciapelo a chiunque se, potendo scegliere, voglia un cucciolo estremamente intelligente nessuno direbbe no….
Ovviamente, sebbene le basi siano ottime, non bisogna pensare di avere dei super cani che già sanno leggere e scrivere …… parliamo comunque di cuccioli, non dimentichiamolo, che hanno un ottimo bagaglio sì, ma sta sempre alla famiglia portare avanti la costruzione e la solidità del cucciolo per non perdere il lavoro fatto ….. ricordando sempre questo slogan
” Ciò che il cervello non allena, il cervello tende a sopire … “
Non spiegheremo come si legge spesso e si trova quasi ovunque ogni passaggio del biosensor, e dei successivi arricchimenti ambientali, delle stimolazioni sensoriale e sonore, delle varie esperienze proposte ai cuccioli e così via… perché leggerlo è una cosa, farlo è tutt’altro … E se fatto senza cognizione di causa potrebbe arrecare danni all’opposto dei vantaggi esposti…. Quindi, anche se cercando in rete leggerete come fare , vi consiglio di non tentare se non seguiti da qualcuno che vi spieghi realmente cosa fare e vi segua nella pratica.
Sperando che questa piccola riflessione sia di aiuto a capire il lavoro svolto sui cuccioli, che richiede davvero molto impegno, tempo , attenzioni, studio e lavoro aggiuntivo all’allevatore auguriamo a tutti una nuova buona vita ricca di emozioni, scoperte, entusiasmo con il futuro amico a quattro zampe!